Infatti, la diffusione di nuovi dispositivi tecnologici ridurranno le frodi, soprattutto gli incidenti causati dal fattore umano (il 90% dei sinistri) e quelli provocati da mal funzionamento di parti meccaniche. Tutto ciò produrrà una riduzione del premio assicurativo con conseguenze sui livelli di remunerazione per la rete di distribuzione.
Inoltre, l’impatto sulla distribuzione assicurativa potrebbe generare nuovi scenari. Se per le compagnie si tratta di rispondere a nuove tipologie di rischio, per la distribuzione tradizionale potrebbe significare una rilevante riduzione del business prodotto dell’RC auto. Infatti coloro che acquisteranno (sempre di meno) o noleggeranno (sempre di più) autoveicoli, probabilmente non dovranno più stipulare un contratto assicurativo. Il responsabile di un sinistro non sarà più il proprietario dell’automobile, ma il produttore della stessa o del proprietario del software o la società di noleggio, che potrebbero stipulare accordi direttamente con le compagnie di assicurazione.
Quale sarà la nuova frontiera della distribuzione assicurativa?
Attualmente l’Rc auto è una linea di business rilevante per la distribuzione tradizionale e il suo ipotetico crollo obbligherà le agenzie stesse a ripensare il proprio modello di business, ad innovare e diversificarsi ancora una volta per continuare a competere nel mercato assicurativo. Oggi i tempi sono cambiati ed è cambiato anche il modello di consumo dei clienti. E’ quindi necessario riflettere su come la distribuzione assicurativa debba evolvere e sempre più sarà il cliente a decidere dove stare e come accedere per acquistare il prodotto assicurativo. La sfida è saper intercettare e relazionarsi con il cliente; ciò implica anche una nuova dinamica tra impresa e distribuzione.
Angelo Paulli – Senior Consultant
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