Lo scenario italiano delle startup insurtech pure o legate al settore assicurativo si è dimostrato nel 2016 piuttosto interessante. Per quanto il nostro Paese esprima ancora numeri molto bassi in termini di investimenti, riesce tuttavia a esprimere molto a livello imprenditoriale e tecnologico.
Ecco le 5 startup italiane più interessanti.
- Amyko
Amyko si presenta con una piattaforma, app mobile o web, associata a un wearable device (un braccialetto) in grado di condividere e archiviare tutte le informazioni mediche dell’utente. Tramite Amyko l’utente può gestire la propria storia sanitaria (documenti, referenti, etc) e la propria sicurezza semplificando la gestione in un’unica piattaforma grazie ad una user experience dinamica, customizzabile, semplice e con un approccio molto interattivo.
Un sistema dunque di estremo interesse per il settore assicurativo, che ruota tutto intorno a una nuova esperienza del cliente, e capace di portare numerosi vantaggi: l’utente ha infatti modo di poter gestire e condividere tutta la sua documentazione medica e sanitaria istantaneamente ed in ogni parte del mondo. La compagnia può realmente dematerializzare la documentazione in modo ordinato valorizzando i propri servizi, mantenendo l’autonomia gestionale e soprattutto ottimizzando, grazie al contatto diretto e continuativo con l’utente, l’incidenza del rischio assicurativo fornendo un servizio maggiormente personalizzato. Il tutto tramite una innovativa piattaforma a supporto di tutto l’ambito e-health. Nell’epoca dei wearable, un braccialetto è stato individuato come primo supporto fisico all’innovativo sistema, anche se al momento il team è al lavoro sullo studio di differenti ulteriori device.
- D-Heart
La tecnologia D-Heart è basata su un elettrocardiografo ridotto alla dimensione di uno yo-yo, gestibile dallo stesso paziente e sempre portabile in tasca, capace di collegarsi via bluetooth a qualsiasi smartphone dotato di un’apposita app al quale potrà inviare l’ECG che potrà essere condiviso con il proprio medico o con un centro di telecardiologia a distanza attivo 24/24.
“D-Heart vuole diventare la ‘scatola nera’ delle polizze salute, offrendo una soluzione vantaggiosa sia per il cliente che per l’assicuratore – spiega Maurizi, uno dei due fondatori – Infatti il cliente non solo potrà risparmiare ogni anno in premi di assicurazione ma anche ricevere un controllo elettrocardiografico mensile stando semplicemente seduto sul proprio divano di casa. L’assicurazione invece può risparmiare in termini di spese sanitarie per interventi cardiologici, riducendo il moral hazard ed offrendo un servizio che guarda direttamente al benessere del suo assicurato. D-Heart è il primo elettrocardiografo che ha la stessa precisione di quello usato in ospedale dal medico, ma è utilizzabile in maniera semplice, immediata e soprattutto affidabile da chiunque”.
- Spixii
Spixii ha sviluppato una tecnologia chatbot per rivoluzionare la customer experience nel settore assicurativo. Questa tecnologia permette alle assicurazioni, i broker e i siti di comparazione dei prezzi di entrare in contatto con i clienti attraverso sistemi di comunicazione come Facebook Messenger e Skype. Attraverso una semplice conversazione, le persone possono trovare in pochi minuti una risposta al proprio bisogno assicurativo. In breve, è un agente assicurativo automatizzato, il Siri per l’insurance.
“Ci sono diverse vantaggi competitivi dalla nostra parte – spiega Alberto, uno dei fondatori – La profonda conoscenza tecnica e professionale del settore assicurativo e finanziario del team, un accurato studio sul campo dell’esperienza utente, il fatto di essere una soluzione ibrida tra il puro NLP (natural language processing) e la definizione di un workflow preselezionato. Inoltre ci caratterizza il fatto di voler lavorare con le compagnie esistenti offrendo la possibilità di customizzazione del software e una semplice e rapida integrazione con il back-end delle organizzazioni assicurative”.
- DarWinsurance
DarWinsurance ha sviluppato un modello assicurativo P2P in cui ogni utente crea un gruppo con le persone di cui si fida, fatto che permette un risparmio fino al 40% sul premio se non si hanno sinistri. L’assicurazione non è ancora attiva commercialmente, ragion per cui non è ancora stato rivelato il 100% del suo modello.
La startup ha sviluppato un modello assicurativo P2P in cui ogni utente crea un gruppo con le persone di cui si fida, fatto che permette un risparmio fino al 40% sul premio se non si hanno sinistri. L’assicurazione non è ancora attiva commercialmente, ragion per cui non è ancora stato rivelato il 100% del suo modello.
Spiega Poletto, uno dei founder: “Ci poniamo nei confronti dei carrier come un partner in grado di portare valore aggiunto e di svolgere in modo più rapido ed efficiente alcune fasi della catena del valore”.
- Neosurance
Neosurance è fondamentalmente una società tecnologica, che intende portare tecnologie innovative al mondo assicurativo lavorando nel B2B, proponendo alle compagnie assicurative un sistema basato su vendite push di micro assicurazioni: con un semplice tocco allo schermo è possibile avviare un’assicurazione. La soluzione è costruita intorno ad un sistema di Intelligenza Artificiale che lavora con i dati IoT, in grado di “imparare” e di proporre l’assicurazione giusta, nel momento giusto, al cliente finale della compagnia. Gli usi sono molteplici, ma un facile esempio di come potrebbe essere utilizzato il servizio potrebbe essere questo: sei in viaggio e non hai fatto l’assicurazione, atterri a Londra e ti arriva una notifica personalizzata che ti avvisa della possibilità di assicurarti per un breve periodo ed in pochi passi direttamente dal tuo device. Semplice, veloce, comodo.
Il target sul quale è stata costruita la soluzione tecnologica di Neosurance sono i millennial o quanto meno i “tech savvy”, cioè tutta quella crescente fascia di popolazione che esige modalità innovative di interazione con la compagnia assicurativa.
(Fonte: InsuranceUp.it)
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